PUCCINI. L'OPERA ITALIANA
di BERNARDONI VIRGILIO
Stato Editoriale
In commercio
Reperibilità
Disponibile presso il Fornitore
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 1 |
Messaggerie Libri (MI) | Disponibile |
FastBOOK Centro Distribuzione (MI) | 1 |
- Titolo: PUCCINI. L'OPERA ITALIANA
- Autore: BERNARDONI VIRGILIO
- Editore: IL SAGGIATORE
- Collana: LA CULTURA n° 0
- Anno: 2023
- ISBN: 9788842831334
- Pagine: 576
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
Classificazione CEE
«La musica di Puccini ha pietà dell'amore e della morte, e, insieme, ha dell'uno la nostalgia e dell'altra uno stupore accorato e rassegnato»: così scriveva il Corriere della Sera in occasione dell'inaugurazione del Teatro Puccini a Milano nel 1930. I meandri in niti dell'amore, nei quali si mescolano fantasia e realtà, sentimento e perversione, illusione e sfida, eternità e precarietà hanno caratterizzato in maniera indelebile la musica e il teatro di Giacomo Puccini, dall'astrazione sonora del "Capriccio sinfonico" al sacrificio umanissimo del personaggio della schiava Liù nella "Turandot". Rappresentando eros e thanatos con una sicurezza musicale e teatrale infallibile e una sensibilità spiccata per le loro tragedie, Puccini svela la nuda fragilità dell'uomo e traghetta l'opera italiana dalla fase delicata del melodramma di fine Ottocento al teatro moderno. Virgilio Bernardoni ci invita a ripercorrerne le tappe attraverso la vita e l'opera del musicista, dalla gioventù a Lucca come erede brillante e imprevedibile di un'antica dinastia di musicisti agli esordi della carriera nazionale a Milano come pupillo della più importante impresa musicale italiana, per arrivare all'apice del successo, raggiunto mentre si divide tra il rifugio esistenziale di Torre del Lago e la vetrina dei teatri del mondo. Fra le prime composizioni per organo, i capolavori teatrali della maturità ("La bohème", "Tosca", "Madama Butterfly") e le ultime sperimentazioni ("Il trittico", "Turandot"), nel brulichio di relazioni che lo contornano e ne assecondano il genio - famigliari, amici, poeti, artisti, politici, direttori d'orchestra, cantanti, librettisti, editori -, Puccini si erge così a demiurgo schivo della propria esistenza e della propria arte, fino ad assumere la statura di uno dei maggiori compositori di tutti i tempi.