DECANO (IL)
di GUSTAFSSON LARS
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- Titolo: DECANO (IL)
- Autore: GUSTAFSSON LARS
- Illustratore: 0
- Editore: IPERBOREA
- Collana: GLI IPERBOREI n° 157
- Anno: 2007
- ISBN: 9788870911572
- Pagine: 216
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 830 LETTERATURA
Classificazione CEE
- FF GIALLO E NOIR
Il dottor Spencer, "un tipo pallido, magro e coi capelli rossi", professore all'Università del Texas, è precipitosamente fuggito da Austin, svuotando il suo conto in banca, e si è rifugiato sotto falsa identità in una modesta pensione a Sturdy Batte, ultimo avamposto prima della sterile immensità del deserto, di quel vuoto nulla che tanto somiglia alla morte. Che cos'ha da nascondere? E perché non riesce a ricordare come tutto è cominciato? La suspense è immediatamente creata in questo nuovo thriller esistenziale di Gustafsson, in cui ci sono delitti e colpevoli, ma manca il castigo, in accordo con la filosofia del mefistofelico Decano, l'erudito professor Paul Chapman che irretisce Spencer nella sua logica nichilista e nel suo diabolico patto. E sono le conversazioni col Decano, riportate da Spencer nei fogli sparsi ritrovati nel baule della sua auto, a fornire la chiave di lettura dei fatti: la progressiva resa di un uomo normale, professore di filosofia illuminista, innamorato della conturbante allieva Mary Elizabeth, alla banalità del male. Con seducente leggerezza, parla di tutto quel Decano dagli occhi glaciali, reduce decorato della guerra del Vietnam, che gli è costata le gambe e un passato da occultare: il darwinismo e il disegno intelligente, l'impotenza di Dio e i nuovi dèi dell'industria informatica, l'etica del terrorismo e l'inconfessabile piacere di uccidere. Un giallo sui generis intorno alle eterne domande che solleva il male.
Da che cosa stava fuggendo il dottor Spencer C. Spencer, già docente di filosofia e Decano aggiunto dell’Università del Texas, quando, partito in tutta fretta da Austin, è andato a nascondersi sotto falsa identità a Sturdy Batte, ultimo avamposto prima del grande deserto, simbolo perfetto di quel “vuoto nulla” che tanta parte ha avuto nelle sue speculazioni filosofiche di un tempo? La risposta è racchiusa negli scritti che ha lasciato, un insieme disomogeneo e un po’ lacunoso di carte, ritrovato e in seguito pubblicato da una bibliotecaria della stessa università dove il dottor Spencer lavorava. Da questi appunti, fatti di ricordi, considerazioni, elucubrazioni e mezze confessioni, emerge per gradi una storia cupa, che ha per protagonisti Spencer stesso e l’eccentrico Decano della Facoltà di Lettere e Filosofia, il misterioso Paul Chapman, dotto filosofo, abile amministratore della facoltà e, non da ultimo, decorato reduce della guerra del Vietnam, che gli è costata un’invalidità permanente. Costretto su una sedia a rotelle, che manovra con la stessa diabolica abilità con cui manovra le persone che ha intorno, il Decano attira nella sua tela di ragno il grigio dottor Spencer, e fra una discussione filosofica e l’altra lo induce a stringere un patto il cui contenuto, mai dichiarato in maniera esplicita negli appunti di Spencer, emerge tuttavia abbastanza chiaramente fra le righe. Se Spencer toglierà di mezzo un certo scrittore ficcanaso che sta frugando nel passato di Chapman, e in particolare nel suo periodo in Vietnam, Chapman a sua volta potrebbe liberarlo del cugino, un brillante uomo d’affari che, dopo averlo messo in ombra per tutta una vita, ora gli ha anche portato via Mary Elizabeth, il suo unico, grande amore… Ultimo tassello della trilogia americana iniziata con Storia con cane (N. 50) e proseguita con Windy racconta (N. 92), Il Decano coniuga abilmente le caratteristiche del thriller e dell’opera di pensiero, genere da sempre congeniale a Lars Gustafsson, regalando al lettore emozioni e molti spunti di riflessione.