MALE. 1978-1982. I CINQUE ANNI CHE CAMBIARONO LA SATIRA. EDIZ. ILLUSTRATA (IL)
di VINCINO
Stato Editoriale
In commercio
Reperibilità
NON disponibile presso il Fornitore
- Titolo: MALE. 1978-1982. I CINQUE ANNI CHE CAMBIARONO LA SATIRA. EDIZ. ILLUSTRATA (IL)
- Sottotitolo: VEDI ILLUSTRATI
- Autore: VINCINO
- Illustratore: 0
- Editore: RIZZOLI
- Collana: 24/7 n° 0
- Anno: 2007
- ISBN: 9788817014137
- Pagine: 159
- Volumi: 1
Classificazione DEWEY
- 740 ARTI
Classificazione CEE
- AKLB ILLUSTRAZIONE
- DNJ REPORTAGE E RACCOLTE GIORNALISTICHE
Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, una rivista ha rivoluzionato il modo di fare satira in Italia. Era un giornale iconoclasta, radicalmente di sinistra ma lontano dal Pci, provocatorio, irridente, non a caso battezzato "Il Male". Il marchio di fabbrica della rivista era la falsa prima pagina di un quotidiano (indimenticabile quella della "Stampa" con il titolo Tognazzi capo delle Brigate Rosse e la foto dell'attore ammanettato), ma naturalmente "Il Male" era molto di più: era, per esempio, il banco di prova di alcuni dei disegnatori più grandi di quegli anni, come Andrea Pazienza, Roland Topor, Tanino Liberatore, e la tribuna che ospitava articoli scandalosi su argomenti tabù come il terrorismo e i rapporti tra mafia e politica. In questa antologia, il disegnatore Vincino, che del "Male" fu direttore, raccoglie le vignette, gli articoli, i falsi più significativi. Il risultato è un ritratto di un'Italia molto diversa da quella che conosciamo.
Andrea Pazienza, Leonardo Sciascia, Sandro Pertini, Sergio Saviane, Roland Topor, Jimmy Carter, Ugo Tognazzi. Quale fra questi personaggi non ha preso parte all'avventura del "Male"? Risposta: nessuno! Come ai tempi del "Male", quella della satira è ancora una storia di sequestri e censure. "Le associazioni dei genitori cattolici spesso mi denunciano" ricorda Vincino. "Una volta pubblicai una vignetta in cui il Papa si alzava le sottane. Finii sotto processo a Civitavecchia. Il mio avvocato chiese di sentire come testimone il Papa. Mi prosciolsero all'istante." Nel 1994, in occasione dell'entrata in politica di Berlusconi, dopo ben dodici anni di silenzio, "Il Male" torna in edicola con un numero unico: 80.000 copie vendute in meno di una settimana. Il 3 maggio del 1979 le edicole di tutta Italia esponevano le prime pagine di tre dei maggiori quotidiani nazionali. "Il Giorno", "Paese Sera" e "La Stampa", in edizione straordinaria, avvisavano i lettori che il capo delle Br era stato finalmente arrestato. Come accade spesso in queste vicende, si trattava di un insospettabile: Ugo Tognazzi. Immaginate lo sgomento generale e la curiosità degli italiani che si precipitavano in edicola dopo aver sbirciato in tram il giornale di un vicino. Si trattava naturalmente di uno scherzo, grottesco quanto perfettamente orchestrato, opera di un gruppo di pazzi che nell'Italia degli anni di piombo, come lo Yellow Submarine, inondava di colori un Paese grigio, spaventato e irrigidito. Era la redazione del "Male", la rivista satirica che divenne celebre grazie alla sua sfrenatezza, alla sua totale libertà d'espressione e, soprattutto, alle sue modernissime incursioni mediatiche. Responsabile di riuscitissimi falsi giornalistici (quello con Tognazzi fu un successo memorabile), questo manipolo di geniacci rappresentò un'armata Brancaleone al servizio di una nuova concezione di satira. Alla solita vignetta si sostituiva l'assalto frontale, e la comicità tradizionale cedeva il posto alle spietatezze più surreali: un'esperienza avventurosa e massacrante, ancora oggi senza eredi. Punk senza cresta, terroristi senza pistola, gli autori del "Male" hanno dato vita a un collettivo di irripetibile forza creativa, scuotendo dal profondo i concetti più cari alla stampa tradizionale: il diritto d'autore e il comune senso del pudore. A trent'anni di distanza, Vincino che della rivista fu fondatore e direttore ha raccolto le pagine più belle in questa antologia. Un racconto dissacrante, un jazz bruciato dove alle impennate delle immagini si intreccia la percussione costante della sua voce piena, come sempre a ruota libera. Avvertenza: non è bastato un trentennio a spegnere la potenza del "Male", pregate quindi di uscire vivi da questa lettura. Vincino (pseudonimo di Vincenzo Gallo) è nato nel 1946. Dalle più celebri testate satiriche ("Il Male", "Tango", "Cuore", "Boxer"...) ai più autorevoli quotidiani nazionali, le sue vignette commentano e animano la cronaca italiana dalla